marzo 2015
Sala Maier, Pergine Valsugana (TN)

gennaio 2016
Spazio Klien, Borgo Valsugana

aprile 2016
Palazzo della Regione Autonoma di Trento, Trento

giugno 2016
Forte Colle delle Benne, Levico Terme

L’originalità della pittura di Annalisa Lenzi non passa inosservata: accostamenti spregiudicati di stampo surrealista vengono rafforzati da un uso energico del colore, distribuito da una pennellata giovane ma già sapiente. Il richiamo della gamma cromatica gioca, quindi, con efficacia, per la sua precisa forza seduttiva. Ma oltre ad essere il risultato dello studio dei mezzi comunicativi della pubblicità televisiva e non, della poetica della pop-art, del sistema adottato nei fumetti, le sue opere si presentano quali smascheramento di nodi socio-culturali dell’età contemporanea, di cui è un esempio tra i più eloquenti Topolino che, con Pluto, sfila davanti alle truppe schierate sullo sfondo della bandiera americana. Non è da meno l’installazione che utilizza l’innocente gioco infantile di un dondolo di legno, per contrapporre il peso inesistente dei sacchi degli aiuti americani ad una minuscola boccetta di vetro recante la scritta Lacrime, di pesante significato. Così anche Waitingforthesun dove il titolo riporta la canzone dei Doors: ma in primo piano il bimbo, al posto di farfalle, sta catturando dei caccia, e nello sfondo non sorge il sole, bensì avanza un carrarmato. L’immagine della guerra ha sostituito la primavera, anche attraverso l’irruenza dei colori; rimane soltanto l’innocenza del gesto dell’infanzia. Le sue immagini sono spesso abitate da essa stessa o dalla sua giovane famiglia, piccola autobiografia che cala nella poetica di Annalisa un sentimento di percezione profonda della realtà nelle sue sfumature positive, sorridenti, ma anche fosche e misteriose.




Elisabetta Doniselli
Paolo Dalponte

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